
Sindrome dell’impostore
La sindrome dell’impostore è un fenomeno psicologico, è quella sensazione interiore per cui, nonostante i successi e i riconoscimenti ottenuti, si è convinti di non meritarseli davvero e ci si sente inadeguati, come se si stesse recitando una parte.”.
È la convinzione radicata di non meritare ciò che si è ottenuto o ciò che ci viene offerto e di aver ingannato gli altri facendo credere di essere più capace di quanto si sia in realtà.
Chi ne soffre attribuisce i propri risultati alla fortuna, al caso o all’aver ingannato gli altri sulla propria competenza, vivendo con la costante paura di essere “smascherato”. Non è una diagnosi clinica, ma un fenomeno psicologico molto diffuso, che può colpire persone di ogni età e livello professionale e genere, spesso proprio quelle più preparate e di successo.
“Si stima che l’82% della popolazione, indipendentemente dal genere, dal ruolo professionale o dal livello di successo, sperimenti la sindrome dell’impostore nel corso della propria carriera.”
Quali sono le conseguenze
Gli effetti possono essere pesanti: ansia, autosvalutazione, blocchi nel prendere decisioni o nel cogliere nuove opportunità. Chi vive la sindrome dell’impostore fatica a riconoscere i propri talenti, tende a sovraccaricarsi di lavoro per “compensare” e non riesce a godersi i traguardi raggiunti. Comprendere il meccanismo e imparare a distinguere la percezione dalla realtà è il primo passo per ridurre il suo impatto e liberare energie verso una crescita personale e professionale più autentica.
Cosa fare
Se stai leggendo queste righe probabilmente già ti riconosci, un buon modo per fare chiarezza è sottoporsi a un test specifico. Uno dei più utilizzati è il CIPS – Clance Impostor Phenomenon Scale, creato dalla psicologa Pauline Clance, che per prima ha studiato la sindrome dell’impostore.
Il CIPS ti aiuta a capire quanto intensamente vivi questa esperienza e in quali situazioni tende a emergere di più. Non è una diagnosi clinica, ma uno strumento utile per prendere consapevolezza e dare un nome a ciò che provi.
https://CIPS.cglcoaching.ch
Dopo aver svolto il tes CIPS, il primo passo è fermarsi ad ascoltare i propri pensieri. Ogni volta che quella vocina interiore ti sussurra “non sei abbastanza” o “è stata solo fortuna”, “ non te lo meriti” o ancora “ti scopriranno” chiediti: quali prove concrete ho che sia davvero così? Spesso scoprirai che sono solo interpretazioni, non fatti.
Un secondo passo è imparare a distinguere ciò che hai realizzato davvero da come lo percepisci. Un progetto concluso, un cliente soddisfatto o un riconoscimento ufficiale sono fatti. Pensare “non lo meritavo” invece è solo una convinzione, non la realtà. Normalizzare questo fenomeno aiuta molto: saperlo comune e diffuso, anche tra persone di grande successo, riduce subito la sensazione di essere “strani” o “difettosi”.
Poi c’è l’azione concreta. Un esercizio semplice ma potente è tenere un diario dei successi: annota ogni piccolo traguardo raggiunto o feedback ricevuto, così da avere prove tangibili da rileggere nei momenti di dubbio. Condividere ciò che provi con qualcuno di fiducia è un altro passaggio fondamentale: quando esci dal silenzio, la sindrome perde forza.
Infine, ricordati che non serve essere perfetti per avere valore. Gli errori fanno parte del percorso e non cancellano le tue capacità. Al contrario, ti insegnano e ti fanno crescere. E quando raggiungi un obiettivo, concediti di celebrarlo, senza correre subito al prossimo: imparare a riconoscersi meriti è già un antidoto alla sindrome dell’impostore.
Un occasione di crescita
La sindrome dell’impostore, per quanto fastidiosa e limitante, può anche nascondere un lato positivo: è un segnale che ci invita a crescere. Significa che stiamo uscendo dalla nostra zona di comfort, che ci stiamo mettendo alla prova in contesti nuovi e sfidanti. Non a caso, molte persone che raccontano di averne sofferto oggi riconoscono che è stata proprio quella sensazione a spingerle a prepararsi meglio, a sviluppare nuove competenze, a conoscersi più in profondità.
Il punto è imparare a trasformare questa energia: invece di lasciare che si traduca in paura e auto-sabotaggio, è possibile convertirla in spinta verso la realizzazione. Questo accade quando cominciamo a distinguere ciò che dipende dalle nostre abilità reali da ciò che è solo un’illusione della mente. È un lavoro di consapevolezza, di allenamento interiore, ma anche di pratiche quotidiane: imparare a chiedere feedback, a circondarsi di persone che supportano, a riconoscere i piccoli progressi giorno dopo giorno.
In questo senso, la sindrome dell’impostore non è un “nemico da eliminare”, ma una voce da rimettere al suo posto: può restare, ma non deve più guidare le nostre scelte. È così che, passo dopo passo, impariamo non solo a gestirla, ma a trasformarla in una vera risorsa per crescere come professionisti e come persone.
Se hai già provato a lavorare da solo su questi aspetti e ti accorgi che, nonostante l’impegno, la sindrome dell’impostore continua a riaffacciarsi, non significa che stai sbagliando. È normale: alcune convinzioni sono così radicate che serve un percorso guidato per scioglierle davvero. Insieme possiamo affrontare questo processo passo dopo passo: partire dalla chiarezza su ciò che vivi, trasformare i dubbi in consapevolezza, imparare ad osservare i tuoi pensieri da prospettive diverse, e poi allenarti a scegliere atteggiamenti e comportamenti più funzionali.
Durante le sessioni avrai la possibilità di sperimentare tecniche pratiche da applicare subito nella vita di tutti i giorni: piccoli cambiamenti che, ripetuti con costanza, creano nuove abitudini e ti permettono di gestire meglio ansia, autosvalutazione e paura del giudizio. Non sono ricette preconfezionate, ma strumenti personalizzati, che costruiremo insieme, in base a chi sei e a ciò che desideri.
Questo ti permetterà non solo di gestire la sindrome dell’impostore, ma anche di usarla come occasione di crescita, trasformando quella voce critica in energia costruttiva.
Il percorso diventa così un trampolino che ti aiuta a riconoscere e valorizzare i tuoi talenti, fino a spiccare davvero il volo nella tua realizzazione personale e professionale.